Sul finire del gran caldo ho ripreso in mano il libro di Aldo Cazzullo: “A riveder le stelle – Mondadori”. Mi era tornato in mente un passaggio, che volevo rileggere; e riguardava Beatrice: “… che condurrà Dante in paradiso…(e) per quanto sia puro spirito, è una donna di forte personalità, che lo sprona, lo rimbrotta, si fa obbedire; e lo guiderà con amorevole fermezza alla beatitudine e alla pace”. Allora mi era venuto da pensare, che anche una madre può comportarsi così. Beatrice madre? C’era di che riflettere. Così sono riandato al libro di Alessandro Barbero: “Dante – Laterza”, che sul punto (sintetizzo) ricorda come Dante incontrò Beatrice tra gli otto e nove anni… che a quell’età gli amori sono quasi sempre platonici, idealizzati… nulla a che fare con il sesso, e così via. In generale la psicologia infantile dice questo. Ma che dire di Dante bambino? Be’ da quanto ho letto, lui perse la madre che aveva cinque-sei anni; e il padre si risposò subito dopo. La mia esperienza di vita, mi fa pensare che vi sia un qualche nesso tra la improvvisa perdita dell’affetto della propria madre, e l’incontro negli stessi anni di Dante con Beatrice in una festa tra bambini. Dunque un innamoramento infantile che credo solo la psicologia possa spiegare. Ma viene anche da riflettere, che nella Divina Commedia nel momento in cui Dante finalmente raggiunge l’Empireo tutto preso dall’immagine divinizzata di Beatrice, d’un tratto al proprio fianco compaia un vecchio venerando, San Bernardo. Ho letto che fu teologo e mistico che contribuì più di ogni altro all’affermazione del culto di Maria; la quale nella religione cattolica è la Madre per antonomasia di ogni madre e di tutti i fedeli.
E’ davvero curioso come il gran caldo faccia di questi scherzi: avevo iniziato a scrivere di Dante uomo politico, ora mi è venuto da chiedere lumi alla psicologia su Dante bambino. Intendo uscirne augurando al nostro Presidente Mattarella di armarsi di santa pazienza, e di convincere il Podestà di Ravenna ad accettare finalmente la traslazione dei resti del Priore Dante nella sua città natale, Firenze.